I "SI'" che aiutano a crescere

i si che aiutano a crescere

Molti di voi penseranno che il titola sia sbagliato, che la frase corretta sia “I NO che aiutano a crescere” e che il posto giusto sia con la parola “NO” anzichè “SI'” . Questo è il titolo che tutti siamo abituati a leggere.

Ci hanno insegnato che i bravi genitori debbano dire spesso 'NO', per educare, per non viziare, per l’autorevolezza del ruolo del genitore. Ci hanno fatto una testa tanta, dicendoci che i “NO” fanno crescere, che quanto sia più facile dire SI a tutto piuttosto che i sani NO, di quanto sia importante dare le giuste regole….  

Ma siamo sicuri? Non è che stiamo esagerando?  
Mi ricordo, quando ero bambina, quanto spesso sentivo dire “SI'” da mia madre, vuoi per inesperienza (c’era meno psicologia nel crescere i figli) vuoi per meno informazione, ma sentirmi dire “SI'” alla maggior parte delle mie domande, mi riempiva di sicurezza.

SI’ potevo giocare fuori davanti a casa, SI’ potevo rimanere un pochino più sveglia se volevo terminare un libro e SI’ potevo voler saltare un giorno danza se proprio – quel giorno – non volevo andare.

Nel tempo che ero fuori a giocare, tra i bambini abbiamo riso, scherzato, litigato, fatto pace, parlato male, detto bugie, fatto cose che sapevamo non dovevamo fare, ma alla fine della giornata avevamo sensazioni di orgoglio, rimorso, dispiacere o altro che derivavano dalle nostre azioni e soprattutto dalle nostre esperienze, fatte di libertà, di scelte ed anche di possibili errori.

Perché quella era l’età in cui ci era permesso di sbagliare. Questi sbagli, hanno permesso alla mia generazione, di crescere, capire ed imparare. Ed era cosi per tutti, non io diversa dagli altri.

Oggi no! Nostro figlio deve studiare per la prima volta una pagina di storia? Non la studia lui la paginetta, la studia tutta la famiglia….

Nostro figlio vuole rimanere sveglio oltre le 21 per finire un libro ? No no e no, alle 21 si deve dormire sennò la mattina addio chi ti sveglia!

Nostra figlia, oggi, non vuole andare a danza perché “non gli va”? impossibile, le regole sono regole e a danza oggi ci si va!  


Tutti questi no, che obiettivo hanno? Dare le regole?

Qual è la conseguenza più grave a rimanere svegli oltre le 21 per leggere un libro? Che la mattina dopo saranno un po assonnati. Vorrà dire la sera dopo andranno piu volentieri a letto prima, perché sarà il loro fisico a chiedere maggiore sonno.

Nostro figlio ha fatto un brutto sogno e vuole venire nel nostro letto? Ma ben venga! Se possiamo rincuorarlo ed aiutarlo a dormire sereno la restante parte della notte.

Ha litigato con un bambino e si sono presi a brutte parole? Un tempo si lasciava correre, il tempo faceva la sua parte, i bimbi al momento avrebbero trovato la giusta soluzione e i chiarimenti necessari.
Oggi si chiamano tra mamme ed aggiustano la faccenda con le scuse pubbliche l’una all’altra. Fine della storia, amiche come prima. MA i bimbi?

C’è un’età per tutto: per sbagliare, per imparare a proprie spese e per maturare. Lasciamo che queste esperienze siano fatte alla giusta età.
Lasciamoli sbagliare, pensare, capire senza pretendere che diventino gradi e maturi sono anagraficamente. La crescita si sviluppa con l’interazione e il confronto, ma tra loro.
Non noi, loro e gli amici. E non noi-loro-e la scuola. Nemmeno noi, loro e lo sport.

Noi abbiamo già avuto la nostra infanzia, ora è il loro momento, Facciamo un passo indietro e qualche volta diciamo Si, alla peggio abbiamo acconsentito ad un esperienza ed alla loro autostima!