Maria Montessori è da sempre stata una grande sostenitrice dell’autonomia dei bambini, i quali, secondo lei, sono piccole persone intelligenti e capaci. La sua filosofia si può racchiudere ad una parola: imitazione.
Ai bambini si deve mostrare non insegnare, affinchè possano prendersi cura di sé e e per farlo bene, devo farlo sin da piccoli, imparando ogni giorno a mangiare, apparecchiare, servirsi il cibo e sparecchiare.
Lo scopo è formare piccole persone autonome, che credono in se stesse e imparano dai proprio errori, non dalle “lezioni” dei genitori.
Scopriamo insieme, nello specifico ambito alimentare, come mettere in pratica queste importanti regole di autonomia. Parola chiave: Insieme è meglio.
TAVOLA. Un piccolo tavolino è il primo luogo in cui abituare il bambino a stare a tavola, senza seggioloni, e senza cinghie che lo costringano. Il bambino deve imparare a stare e rimanere seduto senza costrizioni.
Può sedersi ed alzarsi in libertà, inizialmente si muoverà molto, con il tempo imparerà i giusti ritmi che regolano il pasto, rimanendo a tavola tutto il tempo.
LANCIARE: Prima o poi tocca a tutti. Arriva per tutti i bimbi il giorno in cui sperimentano la gravità. Ed è normale, non solo, è giusto che lancino oggetti. Serve per capire il significato di causa-effetto, quindi "se lancio il piatto per terra si rompe e non ce l'avrò più". E’ una sperimentazione istintuale del piccolo che va accettata, perchè consente al bambino di sperimentare e comprendere quante volte la mamma raccoglierà l'oggetto gettato a terra (e quindi il limite).
APPARECCHIARE. Esattamente come l’adulto il bambino può perfettamente apparecchiare la propria tavola in autonomia, un idea potrebbe essere adibire un piccolo scaffale con i propri piatti, bicchieri e posate, affinché egli possa prenderli e riporli in autonomia, esattamente come fa l’adulto. Non solo, vedrete che il bambino per indole di imitazione, lo farà senza problemi.
PREPARARE INSIEME: Certamente non si può chiedere al bambino di imparare a prepararsi il pasto da sé, ma può benissimo, non appena ne sarà in grado, essere coinvolto nella preparazione dei cibi, per esempio, contare le uova, curare un impasto, versare del parmigiano, aggiungere olio, mescolare gli ingredienti di un dolce e cosi via, Farsi aiutare dai propri bambini in cucina è un’attività divertente, che favorisce lo stare insieme e aiuta il bambino a sviluppare diverse capacità manuali.
SPARECCHIARE: è importante che il piccolo sia coinvolto anche nelle attività di riordino, per il principio di fare e sistemare, quindi una volta terminato il pasto, abituateli al concetto di sparecchiatura, mostrandogli come riporre i piatti vicino al lavello, cosi la mamma li può lavare. Non solo, a seconda dell’età, si può chiedere loro di aiutarvi nel caricare e scaricare la lavastoviglie, magari preferendo dapprima le posate, e piano piano coinvolgendoli sempre più.
VERDURE: Complice la fame, una buona idea è iniziare il pasto con della verdura, e solo successivamente passare al primo o al secondo, in questo modo sarà più invogliato ad assaggiarla, e con l’andare avanti del tempo, sarà comunque un’ottima abitudine alimentare da mantenere, cominciando infatti dal contorno si abbassa il livello insulinico del sangue favorendo l’assimilazione del pasto.
SERVIRSI. Una buona norma è mettere in tavola il cibo, e pemettere al bambino di servirsi da sé, quest’azione porta il beneficio di insegnare a vostro figlio la consapevolezza delle quantità in relazione all’idea di fame. Con il tempo affinerà sempre più la sua precisione, e si verserà nel piatto la quantità giusta adatta alla propria fame, consapevole che potrà fare il bis. In questo modo comprenderà ad autoregolarsi, a non sprecare e non avanzare.