Nel percorso educativo, le regole assumono una funzione indispensabile per garantire ai propri figli una crescita sana, serena ed equilibrata.
A partire dalle prime fasi di sviluppo è necessario che i genitori stabiliscano con i loro figli poche regole chiare, semplici e mirate, in quanto già dai due anni il bambino inizia ad assumere una certa autonomia, mossa dal desiderio di esplorare l'ambiente esterno. E' durante l'affermazione della propria autonomia che il bambino sperimenta il "potere di dire NO" ai genitori, dando così inizio alla costruzione della sua individualità e dell' identità. Quest'ultima si strutturerà grazie al conflitto interno che vive il bambino tra desiderio di sperimentare ed esplorare e l'imposizione dei limiti da parte dei genitori. Da questo si evince dunque che, fin da quest'età, le regole risultano essere indispensabili, in quanto un'educazione troppo permissiva impedisce al bambino di poter stabilire il senso del limite e l'importanza dell'unicità e il rispetto dell'altro. In questa fase il bambino andrà incontro a piccole frustrazioni e sacrifici, i quali gli permetteranno però di poter trovare riferimenti precisi nei propri genitori, che forniranno lui rassicurazione e contenimento. Il punto di riferimento rappresentato dai genitori porta loro ad assumere un ruolo definito, che andrà poi rispettato sia da parte loro che dai propri figli, i quali non dovranno essere trattati come pari, amici o confidenti, poiché si potrebbe correre il rischio di renderli insicuri e di far perdere loro la guida a cui avevano fatto affidamento.
Altro aspetto importante da evidenziare è la differenza tra un genitore di tipo autorevole, che corrisponde a quanto detto finora, e uno di tipo autoritario: l'autorevolezza è una qualità che permette di far muovere la volontà degli altri come se fosse la propria, mentre per autorità si intende invece un insieme di qualità che una persona deve avere per fare in modo che gli altri si assoggettino alle proprie regole. Adottando un'educazione con regole troppo rigide, viene meno quel senso di sicurezza e comprensione che dovrebbe essere fornito dalla figura genitoriale, lasciando quindi spazio ad un possibile comportamento oppositivo e negligente da parte del figlio.
Concludendo, affinché la crescita del bambino sia sana ed equilibrata e le regole siano veramente efficaci, sono necessarie tre condizioni, descritte attraverso l'esempio della regola della televisione durante i pasti, banale, ma ricorrente nei giorni d'oggi.
In primis è bene che ci sia convinzione (è importante che i genitori siano convinti dell'importanza del non vedere la televisione durante i pasti e che per primi mettano in pratica tale regola), coerenza (i genitori devono evitare la messa in atto di comportamenti incoerenti e contraddittori, in questo caso l'accendere la televisione duranti i pasti, rispetto alle regole che cercano si insegnare ai propri figli) e condivisione (è importante che la coppia genitoriale condivida la proposizione delle regole e i relativi comportamenti, siano dunque entrambi d'accordo sul valore della conversazione duranti i pasti, piuttosto che la visione di un programma televisivo).
Vi lasciamo uno spunto di riflessione, citando lo psichiatra e scrittore Paolo Crepet:
"Se ad un bambino si regala tutto, gli si sottrae ciò che è fondamentale: il desiderio, ovvero il sentimento fondamentale per costruire una passione".
Silvia Giorgetti, Dottoressa in Psicologia Clinica e della Salute e Neuropsicologia presso l'Università degli Studi di Firenze
Susanna Renga, Dottoressa in Psicologia Scolastica e di Comunità presso l'Università di Bologna