L’ ultimo anno della scuola dell’ infanzia, ex scuola materna, è una tappa fondamentale per i bambini che il prossimo anno andranno ad iniziare l’ importante ciclo della scuola primaria.
Una delle attività tanto care alle maestre quanto impegnativa per i piccoli di 5 anni è il famigerato “pregrafismo”.
Spieghiamo prima di tutto cos’ è: Le definizioni che regala Google sono veramente tante: “comprende un insieme di attività che solitamente precedono l’ apprendimento della scrittura”, oppure “esercizi di scrittura per aiutare i bambini a imparare le lettere e i numeri divertendosi”.
Bene, benissimo, quindi uno strumento utilissimo perché a quest’ età i bambini hanno interiorizzato i segni alfa-numerici e sono pronti per il grande passo: scrivere!
Alt. Torniamo indietro e procediamo per gradi.....È sicuramente un’ attività valida da offrire a scuola o a casa purché, in entrambi i casi, venga svolta e proposta sotto forma di gioco, niente imposizione insomma.
Sappiamo per certo che per poter scrivere il movimento del polso e quindi della mano dev’ essere fluido e a 4 o 5 anni questo non c’ è.
Il passaggio mano-foglio richiede prima di tutto una consapevolezza corporea di quello che il bambino andrà a tracciare per evitare che si verifichino, una volta entrato nella prima classe della scuola primaria, difficoltà legate alla letto-scrittura.
Allora, cosa bisogna fare?
È fondamentale che i bambini, abbiamo detto, interiorizzino i cosiddetti grafemi. Si potrebbe, per esempio, tracciare sul pavimento dell’ aula o, meglio ancora, della palestra, dei segni grafici e quindi lettere e numeri con della stoffa, del nastro adesivo colorato, cartoncini (insomma maestre: la fantasia di certo non vi manca!) e chiedere ai bambini di camminarci sopra, saltare, strisciare ripetendo l’ esercizio diverse volte, senza stancare, ricordiamoci che lo scopo principale deve rimanere il divertimento.
Il passo successivo è quello di attaccare sul muro fogli abbastanza grandi all’ altezza degli alunni i quali dovrebbero abbozzare, ponendosi con il fianco accanto al foglio e non di fronte, dei grossi segni in modo tale da permettere al braccio di compiere il massimo del movimento questo perché la maggior parte dei bambini presentano una rigidità fisica da non sottovalutare i cui effetti si notano anche durante l’ ora di motoria manifestando problemi di coordinamento e orientamento.
Sono, inoltre, molto importanti i giochi di lateralizzazione. All’ inizio della scuola primaria c’ è ancora confusione sul riconoscere la destra dalla sinistra e ciò va a compromettere l’ ordine e la spaziatura sul foglio. Solo dopo questi passaggi il bambino sarà davvero pronto per compiere il gesto grafico su un comunissimo foglio A4 tracciando prima lettere e numeri che andranno a riempire tutta la pagina per poi arrivare a focalizzare l’attenzione e la scrittura su un singolo rigo.
Imparare a scrivere è uno dei compiti più difficili e impegnativi per un bambino . Non si può pensare che portare a termine un libro di pregrafismo significhi “saper scrivere” così come non si può farlo in maniera frettolosa senza dedicare il giusto tempo.
Compito degli insegnanti è quello di accompagnare i propri alunni nel meraviglioso mondo degli apprendimenti, compito dei genitori è quello di non creare inutili aspettative o competizioni nei figli.
Dire “mio figlio ha 3 anni e sa già scrivere” non è sinonimo di intelligenza!
Chiara Mancarella
Pedagogista Clinico