Laura, italiana, da 5 anni vive ad Amsterdam.
La sua testimonianza parte da una visione globale: cresciuta in Italia con mamma inglese, ha sposato un francese ed ora si ritrova in Olanda
Madre di Elia un bambino italo-francesce di appena 15 mesi, Laura ha avuto non poche difficoltà nella sua giovane carriera di madre, e già durante lo svezzamento sono nate le prime perplessità.
Le indicazioni generali del suo pediatra al compimento del 6° mese di Elia, prevedevano:
- Colazione: latte con una pappa di riso
- Spuntino: frutta
- Pranzo: panino con paté o cheddar spalmabile (formaggio)
- Merenda: thé o acqua
- Cena: patate con carne/pesce e verdure
- Prima della nanna: Un po' di latte
Le perplessità di Laura non erano del tutto infondate:
Elia aveva appena 6 mesi e come poteva mordere il panino previsto per pranzo?
O sgranocchiare le patate per cena?
Molte sono state le differenze che Laura ha trovato rispetto al nostro paese. Ad Amsterdam non ha mai trovato il corrispettivo del “fornaio” “macellaio” o pescivendolo. Tutti vanno al supermercato.
Di gran moda è la “fresh box” una scatola che ti arriva direttamente a casa tua, una o due volta a settimana, a fronte di un abbonamento.
All’interno si puoi trovare carne, verdure, spezie e la ricetta passo-passo per riprodurre il piatto scelto.
Così si provano le ricette, e così si mangia.
La cultura del cibo, della preparazione dei pasti, del ritrovarsi a casa per cena è un abitudine che ha dovuto lasciare in Italia. Gli amici si incontrano al bar e non per cenare insieme a casa di qualcuno.
Il forno in Olanda? Quasi sempre è solo un microonde!
I bimbi crescono con la cultura del cibo come concezione dei “nutrirsi” e non come momento per ritrovarsi in famiglia o con gli amici.
Laura chiude il suo articolo con una frase che ci fa capire l’abitudine olandese al cibo:
“Loro mangiano per vivere e non vivono per mangiare”.
Laura Amsterdam
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Lo scopo è creare uno spazio comune per confrontare le varie culture, viste dallo stesso punto di vista: di mamma italiana!
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